I vini di Pācina
E' difficile ricostruire quando è incominciata la storia del vino a Pācina, in quanto dagli Etruschi in poi ha attraversato infinite generazioni e proprietà fino ad arrivare a noi.
La storia moderna è quella che inizia negli anni ‘60 quando, definitivamente tramontata la Mezzadria e la gestione del Fattore, la nostra famiglia ha incominciato ad occuparsi in prima persona dell’azienda agricola.
Dal momento dell’acquisto negli anni ’30 Pācina è stata la “casa di campagna” della nostra famiglia che viveva a Siena. Nel 1972 è diventata la “casa di famiglia”, da quando cioè il babbo di Giovanna decise di trasferirsi a Pacina perché questo era l’unico modo per conservarne la proprietà. Enzo, il babbo di Giovanna, e Lucia la mamma, lavoravano nell’università e sono stati dei pionieri del movimento ecologista in Italia. Enzo era un professore di Chimica Fisica ed ha scritto alcuni libri che ancora oggi sono ritenuti alla base della idea di sostenibilità.
Quindi dalle prime bottiglie della nuova DOC Chianti Colli Senesi nel 1967 alla prima bottiglia nel 1987, il rosso di Pacina come lo conosciamo oggi, il percorso è stato dettato sia dalle necessità economiche della famiglia che dalle convinte idee e visioni ecologiche dei genitori di Giovanna. Lucia, la mamma di Giovanna, è una biologa e scrittrice, ed è con lei che è nata la prima bottiglia di Pācina.
Inizialmente solo una parte del vino veniva imbottigliato, il resto veniva venduto sfuso ed andava ad apportare ai vini della parte nord del Chianti la struttura che lì mancava. Infatti Pācina si appoggia sulle pendici meridionali dei monti del Chianti, il suolo è il caratteristico Tufo di Siena, il risultato dei depositi dei mari del Pliocene di circa 5 milioni di anni fa. Si tratta di un terreno prevalentemente sabbioso con presenza di limo, argille e sassi tondi (ciottoli), frutto del lavoro delle onde del mare e dello scorrimento delle acque dei fiumi che scendevano dalle montagne.
L’azienda è protetta a Nord dai monti del Chianti ma completamente aperta verso il sole, la luce e i venti degli altri tre quadranti. Tutto questo conferisce al Sangiovese la caratteristica tipicità dei tannini e della freschezza ma dona anche corpo, calore e colore.
E’ stata quindi una diversa visione della vita che ha ispirato il modo di condurre l’azienda e che si è definitivamente concretizzato negli anni ‘80 con l’idea di imbottigliare un vino rendendo minimi gli interventi di cantina, rispettando così innanzi tutto l’ecosistema e di conseguenza garantire l’integrità del terroir e della salubrità del vino.
Nacque così il Pācina 1987, allora era ancora Chianti Colli Senesi, frutto della scelta di uve dalle vigne più vecchie che, dopo un percorso del tutto naturale in cantina, fu imbottigliato senza l’aggiunta di solforosa.
La strada era aperta ed è stato così che poco dopo, dal 1992 in poi, Giovanna con Stefano hanno perseguito l’obbiettivo di portare tutte le uve di Pācina al punto di poter arrivare all’imbottigliamento seguendo i processi spontanei di fermentazione ed affinamento.
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